Trieste sottosopra di Mauro Covacich

04.02.2015 19:07

 

Il nero, il cappuccino ed il gocciato

Con questo piccolo libricino sono stata direttamente catapultata a Trieste.
Trieste a mio parere è una bellissima città, talvolta poco considerata.
Ero tra: i quartieri, i caffè letterati, il castello di Miramare, il molo Audace, le osmizze e tanto altro ancora.

Covacich, l’autore, ha deciso di scrivere questa breve antologia composta da quindici racconti, nei quali vengono messe a confronto Trieste come città letterata e Trieste disinvolta e picaresca.

Lo scrittore descrive Trieste non come una guida turistica, ma come un vecchio amico che ci indica le strade migliori da seguire per una gita fuori porta.
Descrive la Bora, il tipico vento triestino, quasi come se fosse una persona, un amico con cui imbattersi spesso e volentieri.
Ci spiega il modo in cui viene ordinato il caffè nei bar triestini, com’è composto il vero spritz e cosa sono le osmizze.

Lo stile è semplice, quasi autobiografico, rilassante ed allegro allo stesso tempo.

I vari racconti sono da sorseggiare come una buona e calda tazza di caffè.

Insieme allo scrittore, il lettore, viene trasportato nei punti salienti della città. Proprio in questi posti Covacich ci narra le sue esperienze.

È un libro tutto da gustare, consigliato a tutti, non solo ai triestini.
Attraverso le parole di Covacich sono riuscita a rivivere le emozioni e le sensazioni che Trieste lascia nel cuore di chi la visita.

Cosa aggiungo? Leggetelo, non ve ne pentirete!

“Vi è una città, la più meridionale dell’Europa del Nord, un luogo che coniuga la suggestione mediterranea con l’atmosfera di forme tipicamente nordiche. È Trieste”

 

Nadiezda