The Giver - Il Donatore di Lois Lowry

01.08.2015 19:17

 

Grazie per la tua infanzia

Talvolta ci capita di chiederci come sarebbe vivere in una società dove tutto è perfetto.
Sarebbe bello vivere in un luogo dove il dolore e la sofferenza non esistono, ma ci piacerebbe vivere senza tutte le altre emozioni quali: la gioia e l’amore?
Ci piacerebbe vivere tarpando le ali della libertà?
Questo libro ci mette di fronte alla storia di Jonas, il quale vive nel prototipo di società perfetta. Non si sa bene dove e quando, ma tutto è diverso da quello che viviamo noi ai giorni nostri.
Non esistono famiglie, ma unità familiari.
Non bisogna cercarsi un lavoro, ma viene direttamente assegnato alla cerimonia dei Dodici, momento in cui tutti i bambini passano all’età adulta e gli anni non vengono più contati.
Non esistono sprechi di cibo perché questo viene direttamente mandato in ogni unità familiare in base alle necessità. Gli eventuali resti non rimangono alle “famiglie”, ma vengono messi fuori dalla porta di ogni unità familiare alla fine di ogni pasto.
Inizialmente questo modo di vivere può risultare molto più semplice, ma poi riflettendoci su, a chi piacerebbe essere osservati ventiquattro ore su ventiquattro come nel Grande Fratello?
Chi vorrebbe vivere senza emozioni, magari quelle negative, ma quelle positive come l’Amore o il calore di un abbraccio, siamo sicuri che non ci mancherebbero?

Si tratta di un romanzo distopico molto breve, ma che fa riflettere.
Il finale non finale oltretutto è spiazzante perché ci porta a pensare “cosa faremmo noi in questa situazione?”.
Sicuramente non è un libro da sottovalutare, è quasi impensabile una società simile.
Di sicuro l’autore ha avuto una buona intuizione ad ideare questo grande libro che in poche ore ho terminato.
Ero rapita dalle parole, volevo saperne sempre di più su questa società che tutto sembra tranne che umana.
Nel frattempo ho visto anche la trasposizione cinematografica ed anche se molte cose on combaciano per niente con quello che c’è scritto nel romanzo devo dire che mi è piaciuto molto.
Il regista sicuramente non ha avuto un facile lavoro da svolgere perché la storia è molto particolare.

Che altro aggiungere?

Vi consiglio vivamente di leggere questa piccola grande storia e successivamente se ne avrete voglia recatevi anche al cinema, non sarà tempo perso.

Buona lettura!

 

Nadiezda