Sognavo l'Africa di Kuki Gallmann

04.02.2015 16:36

 

Favola di una nuova vita

Era da tempo che cercavo un bel libro di racconti di viaggio ed un giorno passando distrattamente tra le corsie del supermercato ho visto la copertina ed il titolo di questo e ho subito deciso di prenderlo.

È un libro un po’ vecchiotto, è stato pubblicato ancora nel 1991 (ha quasi la mia età) e nel 2000 è stato persino fatto un film omonimo interpretato da Kim Basinger e Vincent Perez.

Il libro è strutturato in capitoli ed all’inizio di ognuno di questo c’è una piccola frase oppure un aforisma che li caratterizza e li introduce.

Questo racconto autobiografico mi ha fatto sentire proprio in quei luoghi, tra gli elefanti ed i rinoceronti, con la sabbia sotto i piedi, con la miriade di profumi che circondano i protagonisti, la moltitudine di colori caldi e con il sole che ti brucia la pelle.

Siccome si tratta di una storia vera, le scelte di Kuki, la protagonista ed autrice, mi hanno colpito e commosso molto spesso.
Il coraggio di questa donna è diventato un insegnamento su come sopravvivere seguendo le proprie passioni anche in situazioni disagiate ed estreme.

Kuki Gallmann è figlia di un medico e archeologo trevigiano.
Nacque e visse a Venezia i primi vent’anni della sua vita e sognava da sempre l’Africa.
Dopo un matrimonio giovanile di breve durata, dal quale nacque Emanuele, decise di divorziare.
Successivamente si trovò coinvolta in un brutto incidente stradale e dopo il quale si unì a Paolo con un secondo matrimonio.
Entrambi decideranno di andare a vivere in Kenya.

Qui Kuki vivrà molte avventure, ma andrà anche incontro a molte tragedie.
Non si abbatterà, non lascerà la nuova vita che le ha portato via molto, ma andrà avanti creando qualcosa di unico in memoria dei suoi cari.
Proprio in questo posto riuscirà a far conservare le tradizioni locali, a far sopravvivere gli animali e creare una piccola scuola nella quale si tramanda la medicina curativa delle erbe.

Con questa sua idea è riuscita a costruire e conservare un ricco patrimonio e l’identità di un popolo indifeso davanti ad una società consumistica.

Un libro pieno di sensibilità, un canto d’amore proveniente da terre lontane e sconosciute che vi strapperà delle lacrime di commozione vere.

Buona lettura!

“Avevo una storia da raccontare.
Se avrete pazienza di leggerla fino alla fine, capirete perché l’ho scritta, benché significasse dividere una parte intima e profonda della mia vita con un gran numero di persone, per la maggioranza a me sconosciute.”

 

Nadiezda