Quattro etti d'amore, grazie di Chiara Gamberale

01.08.2015 19:03

 

Vite insoddisfatte

Non è la prima volta che leggo un testo di questa autrice.
Il suo modo di scrivere scava all’interno e ti fa sentire sempre protagonista nelle vite dei personaggi da lei inventati.
In questo libro ancora di più di altri proprio perché parla di persone insoddisfatte ed alcune di queste stanno lottando contro la depressione, un tema a me molto caro in questo periodo.
La protagonista principale di questa storia è l’insoddisfazione personale e solo l’amore ha la possibilità di metterla o meno a tacere nelle innumerevoli occasioni che si presentano.
Tutto è incentrato nella spesa di due donne che si incontrano sempre allo stesso supermercato: una è un’attrice mentre l’altra lavora in banca, ha un marito e due figli piccoli.
Senza saperlo le due donne si spiano nel carrello ed una immagina la magnifica vita dell’altra, ognuna sogna quello che non ha e crede che l’altra viva un’esistenza fantastica.
In realtà non è così, entrambe soffrono: una per amore e l’altra anche se ha tutto non riesce ad essere felice.
I capitoli si susseguono velocemente ed in ognuno di questi si narrano le vicende prima di Teodora l’attrice e poi di Erica la mamma/moglie premurosa.
Teodora ricca di famiglia non sa bene cosa vuole dalla vita e si è innamorata molto probabilmente della persona sbagliata.
Erica è sposata, ha due figli ed un lavoro che la fa vivere bene, ma c’è qualcosa in lei che non le fa vivere appieno gli istanti di felicità.
Un romanzo breve che travolge con le emozioni dei personaggi.
Un libro che ci fa pensare che noi esseri umani non siamo mai contenti della nostra situazione anche quando abbiamo tutto.
Ci ritroviamo a disprezzare qualsiasi cosa e poi quando qualche cosa veramente ci fa stare male capiamo che fino a quel momento non avevamo nulla da invidiare a nessuno.
Lo consiglio a tutti perché aiuta a farci capire che talvolta l’unica cosa che desideriamo di più l’abbiamo già. Purtroppo però la nostra insoddisfazione non ci fa apprezzare nulla.

Buona lettura

 

Nadiezda