Profumo d'Australia. Dialogo tra un visitatore e un aborigeno di Ignazio Ravasi

16.11.2016 16:47

 

Si tratta di un viaggio di scoperta di un continente stupendo.

L’autore attraverso la sua narrazione ci ha fatto partecipi sia delle sfaccettature della psiche umana che all’evoluzione della natura.

In questa sterminata ed antica prateria vive una civiltà stratificata.

Rufus ed Amabella desideravano da tempo fare un viaggio in un territorio sperduto ed incantevole.

Lo si può definire un viaggio spirituale alla scoperta della civiltà antica, ma anche della modernità.

Perché l’Australia ha nel suo territorio l’immensa natura, il masso Uluru ancora venerato dai nativi, ma anche l’Opera House di Sydney, una modernità europea.

Rufus ed Amabella, sono i protagonisti principali, gireranno in lungo ed in largo questo continente a bordo di un’auto, non si perderanno mai d’animo perché ognuno di loro sa di avere la propria metà al proprio fianco.

Ad un certo punto di questo magnifico viaggio conosceranno un aborigeno il quale farà capire loro che questo territorio purtroppo è stato modificato negli anni per colpa dell’uomo.

La stessa baia di Sydney è stata colonizzata dagli inglesi, con una vera e propria mattanza degli aborigeni che vi abitavano.

Alcuni di questi vennero prelevati contro il loro volere, altri morirono da malattie come: il vaiolo, la pertosse o malattie veneree, mentre altri ancora andarono incontro all’utilizzo di tabacco, alcool e droghe.

I colonizzatori, distrussero le foreste introducendo pecore e bestiame che in questo modo iniziò a rovinare questo ecosistema ed a modificarlo. Molti animali e piante si estinsero.

Attraverso il libro di Ravasi il lettore farà un viaggio pieno di scoperte ed emozioni.

Un viaggio unico, diviso in capitoli ed ognuno di questi ci porterà sempre più vicino alla scoperta dell’Australia e delle sue bellezze.

Bellissima anche la copertina che ritrae un volto, quasi un dipinto rupestre fatto con gli stessi colori caldi del masso Uluru.

 

Nadiezda