Papà mi presti i soldi che devo lavorare? di Alessia Bottone

01.08.2015 19:20

 

Vengo in pace

“Io non sarò così per sempre, tutto ciò che sto vivendo è momentaneo, prima o poi le cose si aggiusteranno.”

Per gentile concessione dell’autrice di “Amore ai tempi dello stage” ho potuto leggere in anteprima il suo nuovo libro.
Come per il precedente si tratta di un piccolo saggio su alcuni comportamenti indicati o controindicati in questo periodo di “vacche magre”.
Mentre nel primo il tema principale era l’amore per questo è il lavoro, sempre precario e faticoso da trovare ed ovviamente non remunerato.
Diciamo che è una grazia quando non dobbiamo chiedere i soldi ai nostri genitori per riuscire a trovare uno straccio di mansione.
Le prospettive di lavoro in Italia sono poche e mal pagate, ma la nostra autrice non perde la fiducia e con molta ironia ci mette a conoscenza delle sue esperienze, molte delle quali l’hanno fatta crescere e sperare in un futuro migliore.
Mi ha fatto letteralmente sbellicare dalle risate il Curriculum Vitae pensato proprio da Alessia e devo dire che mi ha molto tentata a presentarlo a qualche azienda!
Inoltre c’è un capitolo che narra proprio degli annunci di lavoro “assurdi” o scorretti grammaticalmente parlando.
Molto spesso mi sono sentita protagonista di questo libro perché tuttora anche se ho un impiego mi sento chiamata in causa.
I motivi sono molti: noi donne “più avanziamo con l’età” più entriamo nell’ottica del “spero di avere una mia famiglia un giorno” e questo alle ditte non piace.
Inoltre “ogni giorno” escono contratti sempre più fasulli che l’unica certezza che infondono è quella che probabilmente molto presto dovremo cambiare nuovamente mansione.

In un momento in cui il lavoro non solo per i giovani, ma anche per i meno giovani, è un bel traguardo, Alessia ha deciso di dire la sua con Ironia ed anche se talvolta i suoi commenti sono piccati fa risultare anche questo testo un piacevole sbocco per questa società “malata”.

Vi auguro una buona lettura!

 

Nadiezda