Mille splendidi soli di Khaled Hosseini

01.08.2015 18:38

 

A thousand splendid suns

Ultimamente per me è tempo di riletture e questo è uno dei libri che ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore.
Si tratta del secondo romanzo dello scrittore americano di origini afghane, Khaled Hosseini.
La trama racconta principalmente la vita di due donne: Mariam e Laila.
Queste due persone conducevano esistenze completamente differenti ed un giorno il destino le costringerà a condividere non solo la stessa casa, ma anche lo stesso uomo.
La prima donna con cui veniamo a conoscenza è Mariam la quale vive con sua madre vicino a Herat.
Il padre di lei non la vuole neppure vedere perché è stata concepita illegittimamente.
Mariam, infatti, proprio perché è una “bastarda” vive lontano dal mondo, ma un giorno tutto comincerà a girare per il verso sbagliato e dovrà andare in sposa ad un uomo molto più vecchio di lei.
La seconda protagonista è Laila, si tratta di una bambina di nove anni che ha perso i suoi fratelli, i quali erano partiti per la guerra.
Laila perderà anche il resto della sua famiglia a causa di un bombardamento e si salverà grazie a Mariam.
Il marito di Mariam, Rashid dopo aver curato questa ragazzina deciderà di sposarla e di avere un figlio da lei. Il tanto desiderato erede che la sua prima moglie non è riuscita a concepire.
Laila scoprirà di essere incinta, ma non del marito, ma del suo amato perso anch’esso in guerra con il quale aveva avuto un rapporto prima della sua partenza.

In questo magnifico libro la storia si va piano piano a complicare, con il susseguirsi delle pagine ci addentriamo in una storia sempre più complicata e talvolta raccapricciante.
Ci sono sempre più intrecci, disgrazie, tragedie, in un territorio flagellato dalle guerre.
È un romanzo fondato su due importanti sentimenti: l’amore e l’amicizia.
Un libro che ci fa vedere come la guerra porti distruzione e come il popolo sottomesso di Kabul riesca a sopravvivere.
La violenza e l’angoscia sono all’ordine del giorno ed è proprio il caso di dire che “la speranza è l’ultima a morire”.

Buona lettura!

 

Nadiezda