La regina scalza di Ildefonso Falcones

01.08.2015 19:05

 

La Reina descalza

Da molto tempo leggo i libri di Ildefonso Falcones perché sono storie che non annoiano e ci portano ad amare i protagonisti in un modo così maniacale che terminato il libro sentiamo la loro mancanza.
Come sempre si tratta di un romanzo storico, ed è ambientato principalmente in Spagna.
Tutto però ha inizio a Cuba dove conosciamo Caridad, una schiava nera che ha imparato a lavorare il tabacco per ricavarne dei pregiati sigari.
Caridad diventerà libera perché durante il lungo tragitto verso le coste spagnole il suo padrone muore, però non riesce a godere della sua libertà perché tutti gli uomini che incontra cercano di approfittare di lei e del suo corpo.
Un giorno però un gitano di nome Melchor Vega incrocia la sua strada. Lui è diverso dagli altri e non la tratta come una schiava, ma la fa sentire una donna.
Questo gitano appartiene ad una delle più importanti e fiere famiglie dei gitani, la sua gente non si è mai piegata al volere del re anche a costo di morire, mentre i Garcia pur di scampare alle terribili persecuzioni abbasseranno il capo al volere del monarca.
Melchor farà conoscere Caridad alla sua stupenda nipote Milagros ed alla figlia Ana.
Caridad e Milagros diventeranno grandi amiche, la giovane gitana inizierà a chiamarla Cachita, ma le tragiche vicende porteranno lontane le due donne.
Le vicende di questi gitani e della giovane morena, faranno penare persino il lettore che si ritroverà in ogni capitolo a dover affrontare una nuova disgrazia.
Nessun protagonista avrà vita facile, ma anche se la storia in molti tratti è tragica, le pagine voleranno via in un soffio.
Ci lascerà, come dicevo all'inizio, un vuoto dentro quando terminerà il libro perché questo autore ha il dono di farci innamorare dei protagonisti.
Milagros con il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere, la sfrontatezza ed il suo coraggio convincerà il lettore a proseguire la storia fino alla fine.

Che altro voglio aggiungere?
Le storie narrate da questo scrittore non annoiano mai ed inoltre risultano sempre collegate ad un periodo storico ben collocabile nella linea del tempo.

Vi auguro una buona lettura!

 

Nadiezda