Il diavolo e la rossumata di Sveva Casati Modignani

04.02.2015 13:34

 

Il cibo durante la guerra

Siamo a Milano nel 1943, la guerra oltre ad aver portato sangue, terrore e morte ha fatto dilagare la fame.
In questo periodo era difficile trovare cibi di prima qualità e l’inventiva delle donne di casa faceva sì che anche i piatti più semplici diventassero delizie per il palato.
L’autrice, per fortuna sua, non ha mai patito la fame: sia perché era un po’ inappetente, ma anche perché la nonna e la madre la ingolosivano con le loro pietanze.
Attraverso il suo libro Sveva ci racconta alcuni episodi di quando era piccola.
In fondo alla sua breve raccolta di vicende ci regala anche alcune ricette di primi, secondi e dolci davvero sfiziosi.

Ho trovato questo libro un gradevole ritorno al passato. Un ritorno all’infanzia dei miei nonni.
Anche se sono molto brevi queste vicende della vita dell’autrice mi hanno fatto sorridere e ricordare i miei cari che hanno vissuto la guerra e che ora non ci sono più.

Sveva ha deciso di dividere il suo libro in due parti: la prima è composta da tredici capitoli più la premessa e narra alcuni passi della sua infanzia mentre nella seconda ha inserito le ricette che riteneva più significative e degne di nota.
Ho trovato molto carino il modo in cui ha esposto e spiegato le ricette perché in ognuna di esse ha inserito dei commenti personali che rendono questo romanzo autobiografico ancora più bello.

Vorrei consigliare questo libro a tutti, per rivivere queste piccole esperienze di vita quotidiana negli anni della Grande Guerra.

Buona lettura!

 

Nadiezda