Cose che nessuno sa di Alessandro D'Avenia

04.02.2015 17:47

 

Come il mollusco nell’ostrica

Lo ammetto, non avevo mai preso in considerazione questo libro, il titolo non mi attirava molto, poi un giorno mi è stata regalata una copia e ho deciso di intraprendere la lettura.

Era il primo libro che leggevo di questo scrittore e devo dire che mi è piaciuto moltissimo.

È un libro molto scorrevole e la scrittura è fresca e semplice.
Le descrizioni dei luoghi sono ben costruite. Quella che mi ha colpito maggiormente è stata quella di Genova.
Di come si presenta.
Mi sembrava di essere lì, di poter toccare i colori delle case, di sentire l’odore di salsedine, di passeggiare sul molo e di vedere l’Acquario.

Ho trovato geniale l’idea dello scrittore di utilizzare l’Odissea come metafora di questo racconto, ma non vi svelo il perché altrimenti vi rovinerei la storia.

I protagonisti di questo romanzo da una parte sembrano molto diversi fra loro mentre dall’altra scopriremo che alla fine le loro vicende si intrecceranno come i fili di una pregiata stoffa per poi farci scoprire un magnifico disegno.

Il personaggio che mi è entrato di più nel cuore è stata nonna Teresa, forse anche perché io una nonna non l’ho mai avuta.
Nonna Teresa è siciliana ed attraverso il calore dei suoi gesti riesce a spiegare anche le cose più difficili con semplicità e spesso utilizzando detti siculi.

Passiamo alla trama.

Margherita è la protagonista principale del libro. Lei è una ragazzina quattordicenne che tra poco inizierà il liceo. Come tutti a quell’età si ritrova piena di paure, di insicurezze e di voglia di amare.
Presto la sua vita cambierà, avrà nuove amicizie e soffrirà.
Sentirà i cambiamenti, Margherita sta per diventare donna troppo presto, le sue certezze sono crollate nel giro di pochi minuti.

Un libro molto valido, utile a capire il significato della vita, dolce e commovente ed anche simpaticissimo per alcuni aspetti.

Un romanzo che tratta il trema dell’adolescenza in modo serio che si basa sul senso dell’amore, dell’istruzione e della famiglia.

Lo voglio consigliare a tutti. Perché tutti siamo stati adolescenti e tutti abbiamo bisogno di trovare la nostra Itaca.

“L'amore si nutre di distanza, più che di vicinanza, anzi la troppa prossimità lo offusca e lo spegne. Solo chi può desiderare ancora resta innamorato. Chi possiede, presto finisce col desiderare qualcos'altro... Più felice un amore sognato, che spazzolini confusi nello stesso bicchiere.“

 

Nadiezda