Cinque quarti d'arancia

04.02.2015 16:44

 

Un giallo nascosto tra le ricette

Dopo aver piacevolmente “divorato” il libro “Chocolat” ho deciso di intraprendere la lettura anche di questo.

Si tratta di un lungo monologo della protagonista rivolto ad un interlocutore che viene rivelato solamente alla fine della storia.

La particolarità di questo romanzo sono i bambini, che in questo caso non sono innocenti, ma malvagi e pieni di ferocia.

I bambini SONO delle armi.

La storia è ambientata sulle rive della Loira durante la Seconda Guerra Mondiale proprio nel periodo in cui i nazisti avevano cominciato a fare occupazione.

Si tratta di un vero e proprio giallo scritto nel modo più strano, tra le righe di un ricettario, le parole sono nascoste tra le macchie d’olio ed i vari ingredienti.

È scritto in maniera intricata anche se segue un perfetto filo logico ed è proprio in questo modo che rende l’idea della descrizione di un ricordo che si dipana dal passato al presente.
I flashback fanno tornare il lettore al fianco di una bambina di nome Framboise. Quest’ultima è la protagonista assoluta.

Mentre leggevo riuscivo a percepire l’odore delle varie pietanze cucinate dalla protagonista.

Come ho accennato poco fa, la protagonista è Framboise, la quale ha anche il ruolo di narratrice della storia, che ricava direttamente da un album che apparteneva a sua madre.
In questo modo riporta alla luce la sua infanzia, la tragedia causata dalla guerra, un episodio rimasto oscuro fino a quel momento ed il rapporto travagliato con la genitrice ed i suoi fratelli maggiori.
Attraverso le pagine di quel strano quaderno riesce a “ricostruire” la figura di sua madre, una donna che non aveva mai compreso.

È un romanzo completamente diverso dal conosciuto “Chocolat”, una storia familiare nata durante la Seconda Guerra Mondiale, in un periodo difficile per l’umanità.

Un racconto pieno di significati e pervaso dai forti profumi della cucina.

Un giallo sorprendente!

Cosa aggiungere? Consiglio vivamente la lettura!

 

Nadiezda